LA PENALIZZAZIONE – «Dopo quello che è successo ci siamo dati dei mini obiettivi. In primis fare i punti per salvarci, poi ora fare più punti possibili per scalare la classifica. Piaccia o non piaccia continuo a dire che abbiamo fatto sul campo 56 punti, diciamo che ci accontentiamo di quelli. Alla fine della stagione noi dobbiamo fare i punti che ci servono per entrare in Champions, all’extra-campo pensa la società. Abbiamo 6 punti sull’Inter, 8 sul Milan, 4 sulla Lazio e credo 9 sulla Roma. Ora andiamo avanti e se le situazioni esterne cambiano vedremo cosa succederà. Vediamo a fine anno dove saremo, i ragazzi sono stati bravi».
CUORE E PASSIONE – «Io sono fatalista, nel calcio e nella vita certe situazioni vanno accettate. Nella prima parte di stagione abbiamo fatto meno bene, ci sono state situazioni come con la Salernitana e il Benfica. Nel girone di ritorno stessa cosa, dobbiamo gestire gli imprevisti che capitano. I ragazzi si sono bene allenati per questo, cuore e passione servono. Stasera abbiamo fatto una buona gara dal punto di vista tecnico, abbiamo subito poco contro una squadra forte. Nel secondo tempo dovevamo però chiuderla».
LA MIGLIOR JUVE – «Diciamo che è stata una bella partita, vincere a Milano ci alza l’autostima. Poi la squadra sta bene, dobbiamo continuare così, lavorando con equilibrio senza esaltarci o deprimerci. È un risultato importante».
CHIESA – «Federico ha una tendinite che si porta dietro. Ha un po’ paura che si porta con lui, ma non è nulla di che».
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